Editoriali

Giovani, carini e sballati

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Non sono mai stato un frequentatore di locali e discoteche, dove va in scena lo sballo notturno del sabato sera. Non ne ho mai sentito l’esigenza, almeno fino all’altro ieri, quando, dopo aver ascoltato la drammatica telefonata di un mio amico, che si diceva preoccupato per le sniffate a cielo aperto che avrebbe visto in un noto locale della nostra movida, frequentato dai figli adolescenti, ho deciso di scendere in questo girone infernale. E per farlo non ho scelto un locale a caso, ma uno di quelli civili, che dovrebbero essere ben frequentati e ben gestiti.

Ebbene, qui mi sono accorto che la maggior parte dei frequentatori più che dannati appartiene alla categoria dei cretini, e per i motivi più banali. Intanto, perché hanno preteso che locali bellissimi, che potrebbero essere anche luoghi ben organizzati e discreti, dove magari si possa persino parlare, conversare, conoscere, stare all’aperto, concludere una serata in tutta tranquillità, si trasformassero in luoghi osceni, in cui centinaia di scimmie, magari dopo essersi abbrutiti di alcol e cocaina, danzano come in trance (o meglio: si muovono con movenze animalesche e istintive) per un’intera notte, come un sol corpo deforme e ammassato, ipnotizzato da orge di luci e di suoni e da musiche (si fa per dire) ossessive e frastornanti.

Poi, perché hanno costretto genitori e opinione pubblica a preoccuparsi e a cercare a tutti i costi i motivi e le responsabilità di questo scempio. E cioè a spremersi le meningi per capire dove hanno potuto sbagliare se i loro figli si sballano. E la risposta che arriva, purtroppo, è sempre uguale: è la solita pastetta sui soliti giovani resi fragili e ignavi da genitori troppo distratti e da una società permissiva e nichilista, che non trasmette valori forti; una pastetta, però, che ancora una volta dimentica il concetto di responsabilità personale, che nel nostro paese resta sempre molto vago, per cui non c’è né ci potrà mai essere una scusante sufficiente per l’imbecillità umana. Perché solo degli imbecilli possono pagare l’iradiddio per entrare in questi locali a bere intrugli che in situazioni normali non berrebbero mai, rincoglionirsi di musica oscena e perdersi nel carnaio sub-umano di spazi assurdi, dove non parlano per ore intere e ingoiano di tutto (perché spesso gli imbecilli non sanno o fanno finta di non sapere ciò che prendono).

E allora di chi è la colpa? Di genitori distratti e di una società nichilista? Niente affatto. Probabilmente è solo di giovani cretini, che appartenendo alla generazione più benestante, più istruita e più informata di sempre, non hanno nessuna scusante che possa giustificare questa febbre da sballo.

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