Editoriali

Autoparco: arrivano i Carabinieri

{module Firma_direttore} Sono accadute tante cose in queste ultime settimane a Corigliano, per una volta nel senso pieno, non giornalistico, del termine, e ci sono molti modi per valutarle. Ci si può autocompiacere nel gossip (im)politico, ironizzare bonariamente o meno su chi dice di voler abbassare le tasse, chiacchierare via social. Ci si può arrovellare nei conti, disperdersi nelle questioni finanziarie e urbanistiche o addirittura far diventate argomento di discussione persino le puttane. Un minimo di finezza politica, però, ci dice che la cosa più importante che è successa (o sta per succedere) riguardi l’autoparco comunale, da sempre il luogo privilegiato del malaffare pubblico.

Oddio, non è una notizia sensazionale scoprire un fatto del genere, poiché di voci, su fatti strani, sinora, ne erano circolate tante, ma tutto era rimasto nel vago, a livello di mormorio. Infatti, migliaia sono stati i “si dice”: dai carburanti che sparivano all’improvviso, fino ai materiali per la manutenzione dei mezzi e degli edifici pubblici comprati e venduti sul mercato libero da chissà chi. Insomma, un vero e proprio letamaio, che forse, oggi, comincia a venir fuori e a svuotarsi, poiché abbiamo notato che il sindaco della città da più tempo staziona quasi quotidianamente proprio lì, all’autoparco. Anzi, sembra che colloqui direttamente con la gente (forse per sapere qualcosa?) quasi sostituendosi al personale, come se ne avesse poca o per niente fiducia.

Certo, di notizie precise non ne abbiamo, ma se conosciamo poco poco Geraci ci viene il sospetto che qualcosa, dopo il cimitero, anche lì si stia smuovendo e forse su segnalazione dei cittadini, che mai come in questo momento, proprio sui disservizi e le porcherie, sono ascoltati in municipio. Il quadro non è ancora chiaro, ma alcuni segnali sono eloquenti a far luce in quello che è il nostro “porto delle nebbie”. Ad esempio, ci stupisce il fatto che da tempo il capannone dell’autoparco oltre a restare chiuso a chiave, per buona parte del giorno, sia sorvegliato da un complesso sistema di telecamere. Perché? Per controllare cosa? I ladri? E quali? Poi, ci dicono, che il sindaco abbia cominciato a girare per le scuole e gli edifici comunali, al di là del palazzo di città, proprio dove ci sono interventi di manutenzione. E pare lo faccia oltre che per seguire i lavori anche per verificare che tutti i materiali che escono dai magazzini comunali arrivino a destinazione. Ecco, sono questi segnali che dicono che sorveglianza e attenzione sull’autoparco sono diventate asfissianti. E se così è, c’è anche la sensazione che Geraci non si sia fermato qui, nel senso che qualche passo ufficiale potrebbe averlo fatto, come allertare (con una denuncia?) le forze di polizia, che presto potrebbero fare irruzione in quello che da sempre è il settore più chiacchierato e opaco del comune.

Ora, non vogliamo allarmare nessuno, né destabilizzare un ambiente delicato e squadernato come quello comunale, ci mancherebbe altro, ma se tutto ciò che abbiamo percepito in questi giorni dovesse essere vero, vuol dire che siamo davvero di fronte a una svolta, a nuovi e sconcertanti scenari sul futuro di questa città. Perché qui, se cade l’autoparco cade il malaffare comunale. E se cade il malaffare cade anche chi ha puntato, per le proprie fortune politiche (e non solo), sul congelamento del sistema. Perché la ricaduta politica di quello che sta accadendo è enorme a dimostrazione che dalle parti del municipio c’è vita. Non so se mi spiego.

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