Contrappunti

Incontro con Donato Mingrone

{module Silvio Mauro}Chi è Donato Mingrone?

Sono una persona normalissima, che vivo e vedo le cose nella mia
quotidianità dal punto di vista musicale, insomma vivere pensando in musica.

Come ti sei formato?

Il mio approccio alla musica in senso di studio è avvenuto a circa 6/7
anni andando a lezione di pianoforte classico, poi iniziando a selezionare i miei interessi
musicali ho spostato i miei studi verso la musica leggera in
particolare verso i cantautori italiani che hanno catturato la mia
attenzione. Sono stato circa un anno presso il CPM di Milano
approfondendo le tematiche relative alla musica leggera italiana, poi
all’università mi sono laureato al Dams Musica, specializzandomi in
Comunicazione indirizzo Artistico. In tutto questo dal 1994 fino ad
oggi iniziai anche a suonare con varie formazioni musicali fino ai
progetti da solista. Fondamentale è stato il primo gruppo musicale “
Tonino e gli Ufo “ band specializzata in repertorio anni 60, i
componenti erano tutti più grandi di me: 50 anni, io appena 14 ma
decisero di darmi fiducia. Giunti ai nostri giorni in modo del tutto
naturale d mi ritrovo a vestire i panni di cantautore.

La tua musica cosa racconta?

La mia musica e i miei testi raccontano storie quotidiane, vita di
tutti i giorni, la mia vita. Parlo del territorio che vivo quotidianamente, osservo tutto quello
che succede nella mia regione, nazione, mi lascio ispirare da tutto,
non essendo né sordo e né cieco, come uomo mi lascio trasportare da
molti stati d’animo scrivendo e componendo canzoni che definisco anche
in certi casi “ di pubblica utilità “.

Hai all’attivo due album, di cosa parlano?

“Piacere Donato” (2014) e “ Abito qui “ (2018) come ti ho detto prima
raccontano quello che vivo quotidianamente, si parla di momenti
storici, fatti di cronaca, ma principalmente ispirato da quello che
vivo nella mia vita racconto quelle che sono le mie emozioni e
sentimenti che vivo giorno per girono.

Hai tanta gavetta alle spalle, raccontaci qualche episodio!

Gli episodi sono tantissimi, bellissimi e carichi di molti ricordi.
Avendo iniziato a suonare da piccolo e con gente più grande di me e
per di più in un gruppo anni 60 non dimenticherò mai il primo
concerto/serata dove per farmi passare la paura il leader del gruppo
Tonino ( Basso ) mi disse: <<dai bevi questo e iniziamo!>>
In quel bicchiere c’era grappa che provai per le prima volta, vi
lascio immaginare il resto, le mani iniziarono a suonare la tastiera
da sole ma il divertimento e le risate furono la cosa più bella, la
serata andò benissimo al di la delle aspettative che avevamo fatto,
per me era un debutto totale .

Come mai l’ukulele come strumento principale?

Io sono un tastierista per dirla tutta, ma venendo dal mondo di Rino
Gaetano (per 5 anni ho portato in giro uno spettacolo su Rino Gaetano
proponendo le canzoni meno note in chiave teatrale e spiegandole) , un
giorno decisi di avvicinarmi a questo strumento che sto imparando
ancora tutt’ora da autodidatta perché oltre a trasmettere simpatia con
il suo suono, l’ukulele diciamo che è anche magico ti mette allegria
se sei triste, ti rende ancora più felice quando le cose vanno già
bene. Mi resi conto che mi dava e da sicurezza per i miei progetti musicali
che ormai fa parte di me, in fase di scrittura e musica faccio
iniziare tutto da lui per poi passare sul piano o la tastiera.
Consiglio anche a chi non sa suonare un Ukulele, basta sfiorare le sue
4 corde e tutto diventa magico.

Qual è il tuo approccio alla musica?

Un approccio di totale devozione e stile di vita .
Mi sento bene quando comunico in musica, mi sento a mio agio in quel
momento in cui faccio le mie esibizioni, mi sento sicuro con le idee
chiare. Poi quando tutto finisce ritorno ad essere
impacciato/imbranato,timido, insomma più che normale.

Cos’è per te la musica?

Mi ripeto ma sarò breve : uno stile di vita totale a 360 gradi che
spontaneamente senza artefatti ho scelto per la mia vita.

Progetti futuri?

Sicuramente realizzare il terzo album che insieme ai primi due unendo
i titoli formerà una frase completa, diciamo una sorta di trilogia
musicale “ Piacere Donato “, “ Abito qui “ e “???” . Poi da un po’ di tempo sta prendendo piede anche la voglia di collaborare con altri cantautori o addetti ai lavori che ho conosciuto
e con i quali oltre alla sintonia su tantissime questioni musicali ne
è nata una bella amicizia e stima. Sono nati già dei brani, altri sono
in fase cantiere, altri stanno prendendo forma.

Un saluto ai lettori

Intanto un abbraccio a te Silvio e sai bene quello che penso di te, mi
saluti la tua Federica e un saluto e buona lettura ringraziandovi in
anticipo a tutti i lettori de: Lo Strappo quotidiano

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