Sorsi & discorsi

Il cacciatore (Vaccarizzo Albanese)

Mio cugino Angelo è in estasi. Fa volteggiare la forchetta, emette suoni preorgasmici, si complimenta col personale tutto. A produrre tanto plateale godimento sono i fusilli al sugo di capra e il cinghiale alla cacciatora, assaggi con cui inizia la nostra visita al ristorante Il Cacciatore, Croce Maurizio di Vaccarizzo Albanese, cucina tipica calabrese ben gestita dallo chef, Michele, uno di quei cuochi alti e tosti formatosi nelle trattorie popolari della zona. Sono pietanze simili a quelle che sto mangiando io, le assaggio in fretta: sono una squisitezza. Così, durante lo show di Angelo, non mi accorgo che il cameriere intanto ci ha già piazzato davanti un ricco antipasto di salumi, formaggi e melanzane e funghi sottolio, servito su tagliere di legno, in cui spiccano formaggi pecorini locali e salami di gran lusso. Del resto che si può pretendere, al Cacciatore sono così: più veloci di una Ferrari, visto che riescono a mandare in tavola in pochissimi minuti delle tagliatelle al sugo di lepre e degli arrosti di carne da elogiare senza riserve. Se andiamo con la mente a certi ristoranti della zona e pensiamo alla loro lentissima cucina, ci vien voglia di essere severi, tempi e modi di cottura non sono tutto, lo dimostra un risotto ai frutti di mare provato il mese scorso in un noto locale di Schiavonea che era perfettamente cotto ma anche perfettamente cattivo, quasi immangiabile. Poi certo esistono delle scorciatoie ma l’importante, in tal caso, è non nominare la tradizione invano. E’ probabile che al cliente-medio del Cacciatore, rappresentato non da Angelo, che medio non è per nulla, ma dalle signore alla nostra destra, queste considerazioni interessino poco. Esse, magari, sono mosse dai sentimenti, dal ricordo della cucina dei loro avi, di quando erano giovani. Forse nostalgia dei buoni sapori di una volta. Chi lo sa. Ce n’erano mille e più, non come oggi che sembra di mangiare a Fort Alamo, assediati dai fast food e dalla pizza. Più che cucina tipica quella del Cacciatore è cucina rievocativa e quindi ha poco senso ricordare le altre squisitezze del posto: i rigatoni alla boscaiola, le penne all’arrabbiata condite con il piccante locale, il vino rosso di produzione propria, forte e pastoso quanto basta.

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