Editoriali

10,100,1000 Piraino

{module Firma_redazione}Allora, fateci capire bene. Dalle notizie che ci arrivano dalla rete, Vincenzo Piraino, istruttore della Polizia Municipale di Corigliano, aggredito ieri sera sul lungomare di Schiavonea da un ambulante incazzato perché non proprio con le carte a posto, sarebbe colpevole di fare il proprio dovere, che poi è quello di far rispettare le regole che contraddistinguono una società civile? Non ci crederete, ma il problema è proprio questo, perché a sentire i commenti che la gente fa, anche pubblicamente, magari sui social, sembrerebbe che Piraino, descritto come una specie di esagitato, l’aggressione se la sarebbe cercata, poiché in testa avrebbe una sola ossessione: quella di voler far rispettare la legge a tutti i costi, mostrandosi, nell’esercizio delle proprie funzioni, e cioè agente di pubblica sicurezza, non scordiamolo, inflessibile. E, cosa ancor più grave, questo “folle” atteggiamento lo terrebbe in pubblico, in scene di normale quotidianità, che, a giudizio di molti, disturberebbero, la tranquillità di tanti “bravi e solerti cittadini”. Quindi, ricapitolando, nel caso Piraino, il vero problema sarebbe il tentativo di un poliziotto serio, che cerca di meritarsi lo stipendio, a differenza di certi suoi colleghi, di far rispettare le regole, e qualora fossero violate applicare, a proprio rischio e pericolo, sanzioni certe e severe, e non la reazione sconsiderata di un cittadino che cerca di aggredirlo e malmenarlo, perché magari di regole non vuol sentir parlare, poiché qui così fan tutti, a cominciare da molti pubblici ufficiali che di fronte ai reati e alle irregolarità girano la faccia dall’altra parte. E allora la morale che dobbiamo trarre dal caso Piraino è questa: la necessità di avere, qui e subito, la certezza che si rispettino le regole della convivenza civile, e pubblici ufficiali che puniscano fino in fondo chi viola queste regole, senza sconti per nessuno e senza considerare come un’attenuante anziché come un’aggravante il fatto che qui le “regole” non siano mai state applicate o rispettate, magari eccedendo in atteggiamenti lascivi. È questo il cortocircuito insopportabile del nostro sistema di convivenza civile, sul quale tutti dovremmo riflettere e esercitare la nostra indignazione. E non invece il principio di legalità che un vigile, coscienzioso, ha cercato e cerca di applicare, sempre, non ricevendo, per questo suo atteggiamento, la solidarietà della gente. Perché quant’è troppo è troppo. Perciò il punto non è fare di Piraino un santo, come ci ha detto qualcuno, forse con ironia, ma evitare di far diventare chi lo ha aggredito un modello di riferimento, uno da trasformare in esempio virtuoso per tutti, perché comunque è riuscito a dare una lezione al vigile più zelante che c’è. Nulla di questo dovrà accadere se vogliamo essere una società civile. Ricordiamolo. 

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