Editoriali

Gli insospettabili e lo sballo. E se non fosse solo una questione di droga?

{module Firma_redazione}Non so se l’avete notato, ma le cronache, soprattutto estive, ci dicono che sono sempre più i ragazzi “perbene” e “insospettabili” che spacciano o usano droga. Qualcuno dice che lo facciano per guadagnare soldi facili e per provare emozioni forti con cui scacciare la noia. Quella noia, che gli viene dalla vita comoda e sfaccendata che conducono, grazie a famiglie che, non avendo più l’autorità morale per imporre fini e valori forti, li mantengono senza però trasmettergli modelli di vita severi e responsabili, a cominciare da quello, fondamentale, per cui non si può pretendere ciò che non si è guadagnato o meritato, magari con un forte impegno nello studio e nel lavoro. Così, dalla scuola arrivano promozioni facili senza studiare, dalla famiglia denaro e vizi in abbondanza senza far niente, dalle ragazze sesso facile senza l’impegno del corteggiamento e della seduzione e così via. Ecco perché questi “poveri” ragazzi, intesi come poveri di spirito, spacciano e consumano droga: è la cosa più facile che possano fare, perché oltre a essere remunerativa gli permette di affrontare e sopportare senza grossi sforzi la vita noiosa che conducono. È un fenomeno nuovo e dilagante, perché in passato, i ragazzi, impegnatissimi a studiare e a lavorare, non avevano tempo per annoiarsi e quando l’avevano a scacciare la noia ci pensavano professori e genitori molto motivati che sapevano come prenderli, e quelle magnifiche anfetamine, che producevano naturalmente, anche grazie a una scuola, a una società e a una famiglia stimolanti, che erano le passioni, forti, per il lavoro e lo studio (veri e propri ascensori sociali), gli ideali, la cultura, la politica, il sociale (infatti, i principali luoghi di formazione erano le sezioni dei partiti e l’azione cattolica, altro che locali alla moda). Ecco perché oggi, nello scenario desolante che abbiamo di fronte, per far rinsavire questi ragazzi indifferenti, annoiati e sballati, che vivono e prosperano senza far nulla e senza grandi ideali, si dovrebbero riprogrammare la società e i loro genitori (magari per fargli riscoprire i valori di un tempo) attraverso tre semplici cose: obbligo di lavoro, droga libera e soprattutto scuole e cultura proibite, in modo che di notte se proprio questi ragazzi volessero provare qualche emozione forte con cui scacciare la noia, potrebbero intrufolarsi di nascosto in qualche biblioteca scolastica, per sballarsi coi versi (proibiti) dei grandi poeti, con le pagine (proibite) dei grandi scrittori e con le interpretazioni (proibitissime) dei musicisti più geniali, invece di tirare cocaina o fumare hascisc, che non essendo più proibiti sarebbero di una noia mortale. E se tutto questo vi sembra poco, abbiate pazienza: avremo modo di approfondire un argomento che più di ogni altro ispirerà quella rivoluzione liberale e conservatrice che da anni è la speranza segreta di tutte le persone di buon senso e che speriamo possa essere protagonista del nuovo anno, che per noi inizia il 1° settembre, giorno in cui si rinnova e si riprogramma tutto, a cominciare dal lavoro e dagli abbonamenti alle partite del campionato di calcio, che ci auguriamo Dio ci conservi a lungo. Auguri di buon anno, dunque, a tutti gli uomini di buona volontà. 

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